top of page

La Grande Bellezza, ovvero il bello del Bello


Il ciclo delle conviviali sotto la Presidenza del dott. Roberto Romagnoli si è aperto con un oratore di livello, il dott. Federico Audisio di Somma, personalità eclettica, medico, autore di saggi sulla floriterapia, aromoterapia e medicine convenzionali, vincitore del premio Bancarella 2002 con il romanzo “L’uomo che curava con i fiori”. Tema della serata la Bellezza, che sarà il filo conduttore dell’anno rotariano 2018-2019, nelle sue espressioni in ambito artistico e letterario, con alcune riflessioni filosofiche spaziando da Platone a Nitzsche passando attraverso S. Agostino. Un bellezza, quella che ci ha sapientemente raccontato il relatore, intesa come ricerca perenne di un equilibrio fra elementi in antitesi (bianco/nero bene/male bello/brutto) fra di essi complementari (si pensi allo Yin e allo Yang nelle filosofie orientali), un felice mix fra istinto assoluto e tecnicismo, espressione del tempo e della società in continuo divenire. Una bellezza che può essere influenzata dal punto di focalizzazione: nello studio sulla Sacra Sindone il fotografo Secondo Pia ha svelato il contrasto tra positivo e negativo che evidenzia un viso ed un corpo umano anziché le sole macchie di sangue. Una bellezza che può nascere da una visione di insieme con un sapiente gioco di luci ed ombre, che ci consentono di valorizzare ciò che nella realtà sarebbe stato brutto di per sé: nella “La città di Dio” (De civitate Dei) di S. Agostino i mostri sono creature divine che nell’armonia del creato contribuiscono, anche se per contrasto, ad una bellezza di insieme. Una bellezza in divenire che dai canoni estetici della grecità si esprime nell’arte moderna nella ricerca di qualcosa di interessante, in una sperimentazione continua dove il brutto dà vita a nuovi canoni di bellezza. “La vera bellezza è assoluta, uguale per tutti, indipendentemente dalla cultura da cui proviene. E’ un concetto che unisce e non divide. Come possiamo fare per riconoscere il Bello Assoluto? Reagendo con animo puro alla realtà contraffatta ai messaggi falsificati che il mondo spesso ci manda, spacciando per bellezza le sue imitazioni opache. Accostiamoci al bello in modo disarmato. Ed ecco allora che all’orizzonte ci aprirà il suo panorama se lo lasciamo parlare ed evitiamo di mettere filtri. Un’opera d’arte ci sedurrà se non alziamo le difese. Solo così ciò che è bello sprigionerà il suo valore taumaturgico capace di guarire. La bellezza non porta utile proprio come l’amore, e la bellezza e l’amore sono le uniche cose che danno un senso alla vita”. Queste ultime parole sono la riflessione del nostro Presidente Romagnoli sul tema. Facciamone tesoro e lasciamo che la bellezza ci permei.


45 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page