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Un’automobile chiamata Temperino. Una storia canavesana.


La storia dei fratelli Temperino di Borgiallo, che all’inizio del novecento costruirono la prima utilitaria ed entrarono nella storia automobilistica italiana.

Il Canavese ha un patrimonio motoristico con pochi eguali. Qui sono nate biciclette, motociclette e automobili importanti anche a livello internazionale. Negli anni 30 la famiglia Bertot, a Forno Canavese, produceva la motocicletta Saetta, la G.B Venturino costruiva le biciclette pieghevoli con freni a bacchetta per i bersaglieri. I fratelli Bertoldo avevano iniziato la produzione di una vettura, la Tre Spade, con telaio in lamiera d’acciaio stampato e robustissimo.

La Temperino, invece, è stata la prima utilitaria della storia automobilistica italiana costruita dai fratelli Temperino di Borgiallo già all’inizio del secolo.

Il Rotary Club Cuorgnè e Canavese ed Emilio Champagne, presidente dell’associazione culturale Terra Mia di Castellamonte, dell’Archivio Audiovisivo Canavesano, che già hanno collaborato nell’edizione del libro “Vite e storie del Risorgimento in Canavese”, si coinvolgono in un breve storytelling per il richiamo di una memoria a volte dimenticata di una realtà tra le più prestigiose del territorio.

La famiglia Temperino è originaria di Borgiallo; a fine ottocento si trasferisce negli Stati Uniti, da dove rientra alla morte del padre.

Prima a Borgiallo, poi a Torino, i fratelli Temperino iniziano la costruzione di motociclette, con cui partecipano all’esposizione internazionale di Torino nel 1911. L’obiettivo era però la costruzione dell’automobile, obiettivo raggiunto alle soglie della prima guerra mondiale. Periodo, quello della prima guerra mondiale, durante il quale consolidano la loro attività con le prime forniture all’esercito ed avviano una produzione più strutturata delle auto.

Dal dopoguerra inizia la collaborazione con altri protagonisti della nascente industria automobilistica, Giovanni Farina, Della Ferrera, Opessi e contemporaneamente la partecipazione alle prime corse automobilistiche.

Dalla Sassi-Superga alla Aosta-Gran San Bernardo le vetture Temperino si affermano in diverse manifestazioni e si fanno apprezzare per le performance in salita.

Vittorie sportive e crescita aziendale con apertura di una società di successo in Inghilterra. Contemporaneamente crescono anche i concorrenti, con i quali la Temperino fa fatica a competere per arrendersi nel 1925 per l’incapacità a far fronte ad un mercato troppo impegnativo per le ridotte dimensioni della società.

Significativo l’elenco dei brevetti ottenuti dai Temperino nel periodo cui si riferisce la loro attività. Un esempio: al Centro Documentazione del Museo dell’Automobile di Torino esiste un fascicolo inerente il brevetto del motore raffreddato ad aria depositato da Giacomo Temperino il 29 marzo 1921 e rilasciato il 15 maggio 1923 con durata 10 anni. Coperti nel brevetto tutti gli aspetti tecnici del motore raffreddato ad aria e della sua alimentazione, un motore di derivazione motociclistica con una soluzione di auto ventilazione forzata. Stessa filosofia seguita dalla Fiat, progettista Dante Giacosa, trent’anni dopo, per il progetto della Nuova 500.

Come per altri esempi i brevetti dei fratelli Temperino hanno anticipato i tempi, ma furono di scarsa utilità per la loro epoca e non diedero ai loro ideatori la fama e la disponibilità di risorse auspicata.

Oggi una vettura Temperino è esposta al Museo dell’Automobile di Torino e continua a stupire i visitatori per design ed eleganza concentrati nelle sue ridotte dimensioni.


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